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Abitare la scrittura

​I romanzi sono veri e propri mondi racchiusi in una pagina. Ma spesso hanno radici in un territorio con confini precisi e un nome scritto su un atlante. Il numero di luglio di “Luoghi dell’Infinito”, in edicola da martedì 7, è dedicato all’“abitare la scrittura”: gli scrittori e i loro microcosmi.
È lo scrittore veneto Fernando Camon a firmare l’editoriale. Un viaggio nei ricordi personali, dalla guerra al mondo contadino alla madre, e il loro riversarsi in libri letti in tutto il mondo. Anche Alessandro Zaccuri percorre le strade infinite del romanzo, inseguendo geografie immaginarie divenute realtà e piccole porzioni di terra assurte a teatro di storie dal valore universale. Ed è su queste che si costruisce il percorso dello speciale. Toccando tre scrittori e una poetessa. Eugenio Corti, innanzitutto, e la sua Brianza. Alessandro Rivali ci conduce tra Besana e Monticello, dove i luoghi trasfigurati ne Il Cavallo rosso si materializzano davanti ai nostri occhi. Federico Geremei invece ci porta sul lato opposto d’Italia, tra i calanchi raccontati e dipinti da Carlo Levi. Un reportage che oscilla di continuo tra passato e presente, tra scrittura e pittura. Ne esce anche un ritratto della Lucania di quando Cristo si era fermato a Eboli e la sua rinascita contemporanea. Dalle brulle terre del Sud si torna a Nord, tra le risaie novaresi dove Sebastiano Vassalli ha ambientato molti dei suoi romanzi, a partire dal più noto, La chimera. È Roberto Cicala a tracciare un percorso tra le sue pagine e questa terra d’acque. La poetessa è invece Azzurra D’Agostino. Trentacinquenne, abita i monti dell’Appennino tosco-emiliano. Luoghi dove la natura erode giorno dopo giorno gli spazi abbandonati dall’uomo, che diventano teatro per rivelazioni di un tempo che si apre all’assoluto.
La sezione Arti&Itinerari si apre con la mostra di Leonardo a Palazzo Reale, Milano. Elena Pontiggia entra nella sua arte, vissuta come uno strumento per conoscere la realtà. Il cardinale Gianfranco Ravasi spiega la presenza della Santa Sede con un padiglione alla Biennale di Venezia, nuova tappa di un dialogo necessario tra arte e fede. Alessandro Beltrami ci porta tra le Dolomiti, in Val Rendena. Sulla chiesa di San Vigilio, a Pinzolo, Simone Baschenis nel 1539 dipinse una magnifica e rara Danza macabra. Si conclude in Brasile. Alessandro Gandolfi ci conduce alla ricerca di un passaggio nel Nordest, regione dove la natura sorprende con bianche dune metafisiche, la cultura con un insospettabile cuore francese, l’attualità con una voglia di rinascita che parte da una università voluta da Giovanni Paolo II.