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Cristiani d'Oriente, vocazione alla resistenza

Dall’Iran alla Terra Santa, viaggio nelle comunità che non si arrendono in nome delle proprie radici

​«Se volessimo potremmo vivere con nostra figlia in California. Lei ci invita sempre a raggiungerla. Ma se lasciassimo l’Iran diventeremmo dei cristiani come tutti gli altri, qui invece affondano le nostre radici che non possiamo tagliare». È mattino presto, a Teheran. L’aria umida e inquinata bussa alle finestre di Jan e Clara, una delle poche coppie di cristiani assiri rimaste nella Repubblica Islamica d’Iran. Siamo arrivati qui nella prima tappa del nostro viaggio alla ricerca dei cristiani d’Oriente. Ripercorrendo le orme dei primi evangelizzatori raccogliamo il racconto dei loro eredi. Laddove i cristiani erano maggioranza adesso vivono un ruolo minoritario, spesso a causa di persecuzioni e ghettizzazioni. Lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) è l’ultimo risultato di una serie di storture e di silenzi che hanno lasciato i cristiani d’Oriente soli davanti al timore dell’estinzione. Nonostante l’incessante diaspora dell’ultimo secolo verso l’Occidente e l’Australia, alcuni fra i cristiani d’Oriente hanno deciso di non lasciare la terra dei padri e di conservare l’identità e il senso di appartenenza alla propria fede......
di Andrea Milluzzi