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Il Dio vicino al cuore

Con la nascita di Gesù l’amore scalfisce la corazza della legge e fa l’uomo ogni giorno più grande

​Mentre a Roma si decidono le sorti del mondo e le legioni mantengono la pace con la spada, mentre a Gerusalemme Erode e i sommi sacerdoti si spartiscono il potere, in questo meccanismo perfettamente oliato cade un granello di sabbia: nasce un bambino, sufficiente a mutare la direzione della storia. Dio pianta la sua tenda in mezzo allo sterminato accampamento degli uomini, di ogni uomo e di tutto l’uomo. E non l’ha più smontata. Dove rintracciarla?
Uno dei drammi della fede oggi è che il Dio della religione e il Dio della vita si sono separati e sembra che non si ritrovino più. Il Dio del culto, delle celebrazioni, delle scuole di teologia, si è staccato dalla vita, non scende nei gesti e nei desideri, nel dolore e nel dramma, non ha il colore e il calore del quotidiano. Non abita la vita.
Albert Camus, nel suo libro La morte felice parla di un’impressione provata a Praga visitando una chiesa barocca. Scrive: «Il Dio che lì si adorava era quello che si teme e si onora, non quello che ride con l’uomo davanti ai caldi giochi del mare e del sole. Da quel Dio l’uomo si allontana».
Gli uomini cercano il Dio che ride con loro, amante della vita, un Dio che sia davvero con noi......
 
di Ermes Ronchi