L'habitat dei Vangeli
di Gianfranco Ravasi
È indubbio: Gesù amava la sua terra natale e il suo paesaggio. Lo testimoniano le sue parabole e i suoi discorsi, popolati di terreni aridi, di semi e seminatori, di erbacce e di messi, di vigne e di fichi, di gigli e di cardi, di pecore e pastori, di uccelli, di pesci, di cagnolini, di serpi, di avvoltoi, di scorpioni, di tarli, di venti di scirocco e tramontana, di lampi, di piogge e arsure, e così via. L’orizzonte entro cui la sua esistenza storica si è mossa comprendeva le tre regioni della Palestina, provincia dell’Impero romano.
Le tre regioni
La settentrionale è la Galilea: confina a nord col Libano attraverso il monte Hermon da cui nasce il Giordano; a est c’è la grande fossa giordanica col lago di Tiberiade; a sud si stende la fertilissima pianura di Esdrelon o Izreel; a ovest la costa mediterranea col monte Carmelo che chiude questo territorio, fondale della prima missione di Gesù. Infatti l’importanza della Galilea più che all’Antico Testamento («Può mai venire un profeta dalla Galilea?» si dice in Giovanni 7,52) si connette alla vita di Gesù. Il centro cristiano ideale è costituito da Nazaret, a cui si aggiungono Cafarnao e il lago di Tiberiade, nomi pieni di suggestioni per il pellegrino cristiano. La regione offre panorami molto dolci, è costellata di ricordi e di emozioni cristiane di grande intensità. Gesù, infatti, «andava per le sinagoghe e i villaggi della Galilea insegnando e guarendo ogni sorta di infermità» (Matteo 4,23).
La Samaria è, invece, la regione centrale montuosa che deve il suo nome alla città omonima, capitale del regno di Israele che si separò da quello di Giuda e Gerusalemme alla morte di Salomone e che fu distrutto dagli Assiri nel 721 a.C. La sua storia è legata appunto a questa conquista assira, che dette origine a una popolazione mista ebreo-pagana nota come i “Samaritani”, disprezzata allora dagli ebrei e a tutt’oggi presente nel territorio sia pure in una comunità ormai minima. In epoca cristiana la capitale Samaria divenne un centro elegante di cultura romana per merito di Erode che la riedificò: qui il cristianesimo avviò i suoi contatti col mondo pagano. Il Vangelo vi era stato annunziato dal diacono Filippo e la formazione fu completata da Pietro e Giovanni (Atti 8).
L’ultima regione è la Giudea, un’area montuosa meridionale. Il suo nome si collega alla principale tribù che in essa risiedeva, quella di Giuda da cui provenne il re Davide. La capitale della regione era Gerusalemme e attorno a essa si estendeva un’area arida, nota appunto come “deserto di Giuda”. Qui era insediato il regno di Giuda, retto dalla dinastia davidica e distrutto con la capitale Gerusalemme nel 586 a.C. dai Babilonesi. In essa si sono svolti gli eventi fondamentali della storia d’Israele e di quella di Gesù Cristo con la sua nascita a Betlemme e con la sua morte e risurrezione a Gerusalemme. Qui iniziò la vicenda della Chiesa delle origini e qui l’islam ebbe uno dei suoi punti di riferimento decisivi con le moschee della Spianata del Tempio. […]