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Nel segno dei nuovi musei

Dalla Cina alla vecchia Europa, dagli Stati Uniti alla Terra del Fuoco, i nuovi musei sono un fenomeno globale. Non solo vengono costruiti edifici spettacolari, ma sta mutando lo spirito stesso dell’istituzione museale. Tutto questo è al centro del nuovo numero di Luoghi dell’Infinito, rivista di itinerari, arte e cultura, in edicola con “Avvenire” da martedì 6 ottobre.
Sono due gli editoriali che aprono lo speciale. Il primo è a firma di Philippe Daverio, per il quale, in queste “cattedrali laiche”, la bellezza è sempre in agguato per sorprendere anche il visitatore più distratto. Il secondo è invece di Mario Botta, archistar che ha progettato musei in tutto il mondo. Per Botta nei musei si compie un faccia a faccia tra identità e globalizzazione.
Un’ampia riflessione di Maria Antonietta Crippa inaugura la serie dei servizi. La storica dell’architettura ripercorre l’origine antica del museo come luogo di conservazione delle memoria, capace di dare forma al tempo, e quindi la sua trasformazione in motore di riflessione culturale e costruzione identitaria. Leonardo Servadio propone quindi un volo radente sopra alcuni dei più interessanti musei sorti negli ultimi anni in tutto il mondo, dal museo del “gelo” in Patagonia alle nuove ali del Louvre fino al nuovo Whitney di Renzo Piano a New York: filo rosso, la ricerca di un genius loci, individuato nel paesaggio come nelle tradizioni culturali e artigianali, e il confronto con un impatto che deve essere sempre più globale. “Nuovi musei” non significa solo “grandi musei”. Anche nel piccolo si registrano novità, spesso significative. È il caso della rassegna che Alessandro Beltrami compie tra i nuovi musei diocesani, in cui il racconto del volto di una comunità si confronta sempre più con la necessità di aprirsi alle sfide del presente. Ma ci sono anche i musei che si rinnovano: l’Accademia Carrara a Bergamo ha riaperto i battenti dopo sette anni in un nuovo percorso che esalta i tesori della raccolta. Infine ancora Leonardo Servadio il caso altoatesino dei Messner Mountain Museum, sei progetti in alta quota dedicati alla montagna, l’ultimo dei quali firmato da Zaha Hadid.
 
La sezione Arti&Itinerari si apre con un servizio di Paolo Simoncelli sulla Murgia e le sue “lame”, solchi vallivi in cui si intrecciano antiche storie tra Oriente e Occidente. La penna di Andrea Semplici offre un ritratto d’autore dell’Argentina, mondo capovolto in cui tutto è possibile. In occasione delle mostre a Palazzo Reale a Milano e a Napoli, Beatrice Buscaroli racconta la doppia identità di Pompei: città storica e mito culturale. Elena Pontiggia ripercorre la vita e l’arte di Malevic, il pittore che negli anni ‘30 giunse all’astrazione più estrema partendo dalla riflessione sulle icone e sul sacro. Maurizio Cecchetti, infine, racconta Ilario Fioravanti, lo “scultore-vasaio” stimato da Testori, in occasione della grande retrospettiva a Castel Sigismondo, a Rimini.