Luoghi dell' Infinito > Storie di alberi

Storie di alberi

​Le radici che affondano nella terra, la chioma “piantata” nel cielo. E poi i frutti, donati all’uomo perché possa mangiarne. Non stupisce che l’albero sia stato uno dei primi simboli del mistero della vita e dell’universo. E ai nostri “fratelli maggiori” è dedicato lo speciale del nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, mensile di cultura, arte e itinerari, in edicola con “Avvenire” da martedì 7 giugno.
Per il regista Ermanno Olmi, che firma l’editoriale, l’albero è un amico con cui intrecciare un dialogo che si rivela essere il più autentico dei monologhi possibili. La storia dell’uomo nella Bibbia comincia (male) con un albero e finisce (bene) su un tronco innalzato sul Golgota: dalla morte della peccato alla vita della resurrezione, secondo il percorso tracciato attorno all’albero nel “Libro dei libri” da Gianfranco Ravasi. Franco Cardini racconta invece il “Frassino del Mondo”, il pilastro cosmico da cui gemmano lunghissime e complesse cosmologie nordiche. Se la croce è il lignum vitae, distese di “alberi della vita” sono i khatchkar, le croci di pietra che caratterizzano il paesaggio e la cultura dell’Armenia: Ermanno Arslan li osserva dal punto di vista culturale e religioso, Antonia Arslan li fa risuonare nella memoria della diaspora. Giovanni Gazzaneo entra nel fulgido bianco e nero di Marco Paoli, fotografo “cacciatore” di alberi. Leonardo Servadio racconta le virtù tecniche ed espressive del legno, tornato protagonista dell’architettura contemporanea. Andrea Semplici ci accompagna in un viaggio al di là del tempo nei boschi tra Lucania e Calabria, dove gli alberi da millenni si sposano secondo riti antichi e vitali. Roberto Mussapi sfoglia le pagine dei “poeti laureati” dedicati alle fronde, da Ovidio a Whitman.
La sezione Arti&Itinerari si apre con un servizio di Giuseppe Romano su Castiglione Olona, non lontano da Varese, dove il cardinale Branda Castiglione nel Quattrocento ha trapiantato un virgulto di Toscana grazie all’operato del pittore Masolino da Panicale. Alessandro Beltrami racconta la rivoluzione di Aldo Manuzio, l’editore umanista che cambia la storia del libro e del Rinascimento. Elena Pontiggia ripercorre l’arte di Umberto Boccioni, il più grande dei pittori futuristi, a un secolo dalla tragica e prematura morte.