Luoghi dell' Infinito > Terra madre sorella e figlia

Terra madre sorella e figlia

​Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra. Abbiamo letto o ascoltato molte volte le parole di Francesco di Assisi, ma forse ci è sfuggito un elemento paradossale, dal punto di vista strettamente logico, e insieme di una forza straordinaria: la terra è allo stesso tempo a noi “sorella” e “madre”. Papa Francesco, nella sua enciclica che dai versi del santo di Assisi prende il titolo, ci ha ricordato con forza il legame “di carne” che c’è tra noi e lei. “Luoghi dell’Infinito” di febbraio, è dedicato alla bellezza del creato, alla meraviglia che ha suscitato da sempre nell’uomo, e alla necessità di una nuova consapevolezza per una cura più sollecita. Un numero arricchito dalle immagini spettacolari dei fotografi del premio Wildlife e di National Geographic, in edicola con “Avvenire” da martedì 2 febbraio.
Sono tanti i modi con cui l’uomo si può porre davanti alla natura. Scrive Giovanni Gazzaneo introducendo lo speciale “Terra madre, sorella e figlia”: «La terra è madre perché qui noi siamo nati, perché ci ha accolti e ci ha fatto crescere: è culla delle nostre radici. La terra è sorella perché l’abitiamo, perché è il luogo della vita. La terra è figlia perché sarà di chi verrà dopo di noi, dei nostri figli. Come possiamo non essere innamorati di quel che ci è stato donato e che siamo chiamati a donare? ». Nel suo editoriale Anna Maria Canopi propone l’atteggiamento dell’ascolto, per riconoscere nel canto di gloria del Creato il volto di Dio. Ma ci sono anche gli sguardi della scienza e della teologia (dai padri della Chiesa a Teilhard de Chardin) davanti al mistero e all’armonia della natura, presi in esame da Fiorenzo Facchini. Franco Cardini racconta la presa di coscienza (arrivata relativamente tardi nella storia) dell’uomo nei confronti dell’ambiente e del paesaggio. E poi il modo con cui scrittori, poeti e musicisti hanno raccontato, tradotto o tratto ispirazione dal dato naturale: Alessandro Zaccuri propone un bestiario ragionato nella letteratura tra Otto e Novecento, Alessandro Beltrami racconta l’ammirazione per il canto degli uccelli da parte di musicisti a Vivaldi a Messiaen, Roberto Mussapi offre un’antologia poetica da Shelley a Whitman. Infine il cibo: Paolo Massobrio analizza il modo con cui anche fisicamente riscopriamo ogni giorno il nostro legame con «sora nostra matre terra». Il servizio è arricchito dalle fotografie di Pepi Merisio.
La sezione Arte&Itinerari si apre con Massimo Lippi che “canta” le bellezze della cripta degli affreschi del Duomo di Siena. Focus quindi sul Mudec di Milano: Elena Pontiggia racconta la mostra dedicata a Gauguin, mentre Leonardo Servadio analizza il progetto di David Chipperfield e il suo impatto sulla città. Viaggio infine nelle Azzorre, tra gli arcipelaghi più solitari al mondo, dove è profondamente radicata, nelle architetture degli imperiòs e nelle confraternite, la devozione allo Spirito Santo.