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Vinci, un battistero per Leonardo

La storia della salvezza realizzata da Cecco Bonanotte nella chiesa dove è stato battezzato il genio del Rinascimento

​A Vinci la chiesa di Santa Croce custodisce un antico fonte battesimale in pietra. Qui Leonardo è stato battezzato nel 1452, come testimonia la registrazione del nonno ser Antonio, notaio, incisa su pietra: «Nacque un mio nipote figlio di ser Pietro mio figliolo a dì 15 d’aprile in sabato a ore 3 di notte ebbe nome Leonardo battezzolo prete Pietro di Bartolomeo da Vinci».
Nel battistero in stile neorinascimentale Cecco Bonanotte ha collocato la storia della salvezza, opere in bronzo che raffigurano episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento e ci introducono al mistero del male e alla grazia della redenzione.
Scrive don Renato Bellini, parroco e committente dell’opera, affiancato da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani: «L’immagine di Gesù battezzato nel Giordano propone contemporaneamente il significato dell’acqua, la situazione di peccato, il desiderio di conversione, la possibilità di una vita nuova. Da qui la scelta degli episodi cardine dell’incontro fra Dio e l’uomo, per mezzo dei quali l’uomo e la sua storia acquistano significato e finalità. Il battistero quindi come sorgente della vita liberata dalla paura e illuminata dalla speranza». Don Bellini traccia un programma iconografico che viene proposto poi in un concorso di idee. La scelta cade sullo scultore Cecco Bonanotte. Nascono così La Creazione, Il peccato originale, L’Annunciazione, Il Battesimo di Cristo, L’Ultima cena, La Passione e Crocifissione, La Resurrezione, tutte opere in bronzo del 2009. Sono nove realizzazioni scultoree collocate nelle nicchie in perfetto dialogo con lo spazio architettonico, bagliori dorati sprigionano dal candido biancore delle pareti. «Ma come cantare, allora, l’apogeo di questo percorso di vita – si chiede don Bellini – se non con l’Apocalisse, la grande rivelazione? Il ciclo decorativo era iniziato con la discesa del divino nell’umano e si conclude con l’ascesa dell’umano nel divino. Il teologo Karl Rahner ha definitivo l’Apocalisse “Il presente in funzione del futuro”. Come dire tutto vive alla luce dell’eternità».

di Giovanni Gazzaneo