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A Venezia la Passione secondo Helga

​Nella basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia è collocata una grande installazione composta da sette scul­ture in bronzo che, poggiate sopra uno specchio d’acqua scuro, formano un’imponente corona di spine che campeggia, in un contrasto dialogante tra luce e materia, sotto la maestosa cupola palladiana. Un’opera site specific allestita in concomitanza alla Biennale Architettura e che rappresenta il fulcro della mostra dedicata a Helga Vockenhuber, artista austriaca nata nel 1963. La rassegna, parte del programma culturale della comunità benedettina dell’abbazia, vede protagonista questa scultrice che, nei suoi lavori figurativi e simbolici, ha sempre posto in evidenza il legame interiore dell’umanità contemporanea con il mistero della fede e dell’essere, declinati qui nella Passione di Cristo. Un’altra installazione si trova nella sacrestia monumentale, mentre una serie di immagini scattate dal figlio di Helga, l’architetto Ägidius Vockenhuber (Salisburgo 1991), documenta il percorso concettuale e spirituale nelle opere della madre. Come in questa corona di spine che si riflette nell’acqua, insieme alla luminosità della cupola.
“Belonging”, a cura di Umberto Bordoni. Venezia, basilica di San Giorgio Maggiore. Fino al 26 novembre. Informazioni: abbaziasangiorgio.it