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FRANCESCO, LE STIMMATE E LA GIOIA

Una monografia a 800 anni dal miracolo della Verna

​Frate Francesco è storia e leggenda. Una leggenda che comincia molto presto, ben prima che il Poverello fosse riconosciuto santo, nel 1228, appena due anni dopo la morte. Per la tomba di Francesco, nella sua Assisi, veniva edificata una grandissima e mirabile basilica espressamente elevata in suo onore, se non proprio contro quanto meno al di là delle sue prospettive e del suo volere: lui, che in vita non aveva mai consentito che si costruissero neppure umili chiesette nei conventi di quella sua fraternitas divenuta poi ordine. Ma come non potevano fiorire leggende dalla vita di Francesco, che di tutto il Creato e soprattutto del Creatore era così innamorato, e viveva questo amore ogni giorno, ogni ora, ogni momento? E che così pregava: «Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia. Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia». Lo ricordiamo con una monografia a 800 anni dalle stimmate, il 17 settembre 1224.

L’editoriale è del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, frate minore e per oltre dieci anni Custode di Terra Santa: un ritratto di Francesco e dello spirito del francescanesimo e l’attualità del suo messaggio di pace per la Terra Santa.
La monografia si apre con un contributo di Franco Cardini sul mistero di Francesco, tra storia e leggenda, e prosegue con un inedito di madre Anna Maria Cànopi su Francesco e Chiara “innamorati di Cristo”. Ancora Cardini ci porta tra i luoghi più significativi della storia di Francesco. Timothy Verdon dedica il suo testo al parallelismo tra la lettura della vita del santo offerta da Bonaventura da Bagnoregio nella Legenda Maior e gli affreschi di Giotto ad Assisi, che di quel testo sono una “trascrizione” visiva. Dalla basilica di Assisi si muove anche Maria Antonietta Crippa per raccontare l’architettura francescana, innovativa ma non sempre in linea con gli ideali del fondatore. Spetta a Elena Pontiggia offrire una rassegna dell’iconografia delle stimmate. Davide Rondoni legge da poeta il Cantico delle creature, la cui eco si riverbera nella musica ispirata dal santo nei secoli, tema trattato da Andrea Milanesi. Carlo Ossola si sofferma sul significato dello scandalo della povertà, “presa in sposa” da Francesco. Alessandro Zaccuri racconta la fascinazione del cinema per il Poverello e infine Antonio Musarra offre una bibliografia ragionata degli studi più recenti sulla figura del santo di Assisi.
Chiudono il numero le rubriche “Homo viator” di Franco Cardini, “I volti dell’annuncio” di Maria Gloria Riva, “Amicizie” di Antonia Arslan