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Il paesaggio e l'orma dell'uomo

Una millenaria lotta contro la natura per non essere sopraffatto, e una altrettanto millenaria cura della natura per trarne sostentamento: queste due azioni dell’uomo hanno modellato (e progettato) il paesaggio, autentico specchio della società al pari della città. E come ogni azione dell’uomo, entrambe sono state sostenute da un intento estetico, perché armonia è la parola che consente la vita. Un’armonia simbiotica che la modernità ha messo in crisi, sostituendola con sfruttamento e sopraffazione. Un numero crescente di persone oggi, da più parti, cerca nuove vie per ricostruirla, in una sintesi tra spazi e stili di vita capaci di riscoprire il senso profondo della parola “creato”. È questo il filo rosso dello speciale del nuovo numero di “Luoghi dell’Infinito”, il mensile di itinerari, arte e cultura di “Avvenire”, in edicola da martedì 6 giugno.
Nell’editoriale, Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, racconta l’abbraccio di natura e cultura nelle pievi che costellano l’orizzonte d’Europa. Ermes Ronchi e Marina Marcolini leggono questo rapporto attraverso la Sacra Scrittura, da cui emerge che servire la terra è culto divino. Il costruire in simbiosi con l’ambiente è uno dei grandi segreti dimenticati dell’uomo, che l’architettura e l’urbanistica sono chiamate a recuperare: su questo aspetto si alternano Maria Antonietta Crippa, Marco Romano e Adele Villani. Leonardo Servadio osserva come alcuni dei migliori esempi di architettura sacra contemporanea si fondino sul dialogo con il paesaggio naturale. Elena Pontiggia propone alcune suggestioni intorno al ruolo del paesaggio in pittura; infine, Luigi Latini analizza alcuni esempi di architettura del paesaggio, vincitori del Premio Carlo Scarpa.
La sezione Arti&Itinerari propone un viaggio alla scoperta dell’orgoglio longobardo di Cividale del Friuli, prima capitale del re Alboino, e la testimonianza dello scultore Massimo Lippi sull’opera da lui realizzata per celebrare il miracolo eucaristico di Siena.