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LE CASE DI MARIA

Il desiderio del popolo dei fedeli di sapere, di vedere le tracce della presenza storica della Vergine si è rivolto anche a quelle “reliquie” che sono le abitazioni di Maria. A cominciare dal luogo dell’Annunciazione, Nazareth, e dalla Santa Casa, comparsa nel 1294 in cima a una collina anconetana. Fino all’ultima dimora, semplice e povera, condivisa con l’apostolo e “figlio” Giovanni, riscoperta grazie alla mistica Anna Katharina Emmerick sul Monte dell’Usignolo, presso l’antica Efeso. Le racconta “Luoghi dell’Infinito” numero 272, in edicola da martedì 3 maggio.  Nel primo editoriale la scrittrice Mariapia Veladiano immagina il piccolo Gesù accanto a Maria nell’impastare il pane: il gesto proprio dell’abitare che diventa dono di accoglienza. Nel secondo la monaca benedettina Maria Ignazia Angelini riflette su come ogni spazio dell’umano sia una dimora della Vergine. Nel primo servizio dello speciale Ermes Ronchi passa in rassegna i luoghi fisici e metaforici della Scrittura in cui Maria si mostra essere madre. Da una prospettiva spirituale li guarda anche un inedito di madre Anna Maria Cànopi. Franco Cardini traccia un profilo storico, lungo venti secoli, di Nazareth e della devozione nata intorno alla casa di Maria. Con Giuseppe Santarelli si fa tappa a Loreto, per raccontare la grande litania di pietra costituita dal cinquecentesco sacello marmoreo della Santa Casa, capolavoro della scultura rinascimentale. Franco Cardini racconta origini, leggende e storia della casa di Maria che da Nazareth giunge in terra marchigina. Padre Santarelli traccia anche una rapida mappa della devozione lauretana in Italia, in Europa e nel mondo, con oltre quattromilacinquecento siti.
Davide Rondoni firma un poema in prosa in cui immagina gli ultimi anni di Maria a Efeso, tra ricordi e attesa. La storia e l’attualità dell’ultima dimora della Vergine sono infine raccontate da Enza Ricciardi.  Nella sezione “le arti”, Paolo Bolpagni racconta la mostra da lui curata a Rovigo su Kandinskij, mentre Giovanni Gazzaneo intervista il fotografo Ferdinando Scianna, protagonista di una grande mostra a Palazzo Reale a Milano.  A chiudere le consuete rubriche di Antonia Arslan, Mario Botta, Maria Emmanuel Corradini, Pierachille Dolfini, Sergio Givone, Maria Gloria Riva.

In copertina il particolare del volto della “Vergine Annunciata” di Antonello da Messina. L’opera, realizzata intorno al 1475, è uno dei capolavori del maestro del Rinascimento ed è custodita presso la Galleria Regionale della Sicilia a Palermo. In  questo olio su tavola di piccolo formato (45 per 34,4 cm) Antonello propone una rivoluzione iconografica: viene raffigurata soltanto la Madonna al momento dell’Annuncio dell’angelo, colta in un “soprassalto di pudica sorpresa” (Eugenio Battisti).