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La passione e le arti

​Quanti sono nel mondo e nella storia i crocifissi scolpiti, dipinti, disegnati? Quante volte è stato musicato lo Stabat Mater? In quante poesie e pagine letterarie ritorna la scena del Golgota? Quanti film hanno portato davanti ai nostri occhi gli ultimi giorni di Gesù? La risposta è un numero finito e insieme incommensurabile, preciso e inconoscibile. Ma soprattutto un numero che si aggiorna di minuto in minuto, esattamente come quello degli uomini che vivono e hanno vissuto su questa terra. E forse la risposta è che c’è un crocifisso per ogni uomo, perché la croce è uno specchio delle sofferenze ma soprattutto un deposito di speranze. Se è impossibile un resoconto completo del rapporto tra la Passione e le arti, possiamo comunque offrire percorsi di senso tra alcuni capolavori artistici. Ognuno sincero, nello sguardo teso a cogliere il mistero, nell’offrirci una prospettiva diversa sul buio più profondo e la luce più splendente. Al rapporto tra le arti e la Passione di Cristo è dedicato lo speciale di “Luoghi dell’Infinito” numero 271, in edicola da martedì 5 aprile.

In copertina pubblichiamo un’opera inedita di Emilio Isgrò dal titolo "Resurrezione": il Cristo di luce sulla croce segno della vita che vince la morte. Realizzata con tecnica mista nella seconda metà del 2021, l'opera è stata donata alla Fondazione Casa delle arti e dello Spirito.

 Nel primo editoriale Giovanni Gazzaneo riflette sul Calvario che viviamo ogni giorno: “Il Golgota siamo noi. Crocefissi anche quando non sappiamo di esserlo. Nella radice del nostro essere quotidiano-infinito: orizzontali e verticali insieme, un quasi niente chiamato a essere per sempre”. Nel secondo suor Maria Gloria Riva racconto la propria esperienza di premorte e l’incontro con la verità della risurrezione. In apertura di speciale Gianfranco Ravasi offre una rassegna degli scrittori che si sono confrontati con il Golgota. In un testo inedito di densa spiritualità Anna Maria Cànopi sottolinea la selva di domande che la croce rivolge a ogni uomo. Le stazioni della Passione e la Resurrezione sono ripercorse da Timothy Verdon attraverso grandi capolavori dell’arte. Antonio Paolucci si sofferma invece sulle croci dipinte del Trecento riminese, discendenti del passaggio di Giotto lungo la via Emilia. Andrea Milanesi offre un panorama sulle versioni dello Stabat Mater offerte da un gran numero di musicisti, per concentrarsi poi sul capolavoro sommo e insuperabile della partitura di Pergolesi. Maria Antonietta Crippa racconta la chiesa e la cripta di San Sepolcro a Milano, centro fisico e spirituale della città. Infine Alessandro Beltrami e le foto di Luca Merisio ci portano in Val Badia, alla scoperta del santuario di Santa Croce, cuore della devozione delle genti ladine. Nella sezione Arti e Itinerari Stefano Zuffi traccia un percorso tra storia e fede nelle terre friulane, dall’arte paleocristiana al medioevo, coadiuvato dalle fotografie di Elio e Stefano Ciol.
Infine Elena Pontiggia ci accompagna per le sale della mostra di Palazzo Reale a Milano per raccontarci opere dell’arte veneziana del Cinquecento che hanno per soggetto l’universo femminile: da Tiziano a Giorgione, da Tintoretto a Veronese.  A chiudere le consuete rubriche di Antonia Arslan, Mario Botta, Pierachille Dolfini, Maria Emmanuel Corradini, Sergio Givone.