Luoghi dell' Infinito > Taccuino > Giulio II e il Rinascimento a Bologna

Giulio II e il Rinascimento a Bologna

​L’arrivo alla Pinacoteca di Bologna, proveniente dalla National Gallery di Londra, del Ritratto di Giulio II eseguito da Raffaello tra il 1511 e il 1512, è l’occasione per un percorso espositivo con al centro la città emiliana ai tempi del pontificato di Giuliano della Rovere, in pieno fermento rinascimentale. Fu infatti Giulio II a ricondurre Bologna sotto l’egemonia della Chiesa, sottraendola ai Bentivoglio e avviandola verso una nuova stagione sia politica che culturale. Il ritratto mette a fuoco il carattere risoluto del settantenne “papa guerriero”, ancora determinato e combattivo nonostante l’età. Si parte dagli anni Ottanta del Quattrocento, quando a Bologna sono presenti artisti come i ferraresi Del Cossa, De Roberti e Costa, insieme a personalità locali come il Francia e poi l’eclettico Amico Aspertini. All’inizio del Cinquecento vi giungono il Perugino e Filippino Lippi, ma il segnale del nuovo corso è dato dall’arrivo di Bramante e Michelangelo. Nel percorso anche l’Estasi di santa Cecilia di Raffaello e la Madonna di Santa Margherita del Parmigianino. Un Rinascimento che parla emiliano.
“Giulio II e Raffaello”, a cura di Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli ed Elena Rossoni. Bologna, Pinacoteca Nazionale. Fino al 5 febbraio. Catalogo Silvana. Info: pinacotecabologna.beniculturali.it