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Pittura sacra a Brescia dopo Moretto

​La raffigurazione femminile nella pittura a soggetto sacro, in tredici opere realizzate dai principali allievi del Moretto, al secolo Alessandro Bonvicino (1498-1554), indiscusso maestro, insieme a Romanino e Savoldo, del Rinascimento in terra bresciana. La sua bottega ha trasmesso i princìpi del “nuovo sentire” a talenti di primo piano come Francesco Ricchino, Agostino Galeazzi e Luca Mombello. Una nuova idealità che comprendeva anche la suggestione della figura femminile, in tele dal rimando soprattutto neotestamentario. Di Mombello sono esposti tra l’altro la Presentazione di Maria al tempio e lo Sposalizio mistico di santa Caterina. Di Galeazzi i dipinti inediti Noli me tangere e la Sacra Famiglia con san Giuseppe e san Giovannino. Di Ricchino il magniloquente olio su tavola Madonna col Bambino. Dopo l’ultima mostra pubblica del 1904, si potrà nuovamente ammirare la pala raffigurante la Madonna col Bambino, le sante Cecilia e Caterina e due committenti, opera giovanile di Galeazzi datata 1552. Un vero e proprio manifesto di soavità e armonia rinascimentale, declinate secondo gli insegnamenti del maestro bresciano.
“Sacro al femminile. Opere degli allievi di Moretto”, a cura di Davide Dotti. Brescia, Museo Diocesano. Fino al 12 giugno. Catalogo Silvana. Info: museodiocesano.brescia.it