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Il dossier del mese
«Dio vide che era cosa buona-e-bella». Così nella Genesi sono scanditi i giorni della creazione, a sottolineare la dimensione di armonia insita già nel principio del cosmo. Sant’Agostino ci ricorda come «tutte le creature che ci attorniano hanno un loro posto, un loro ordine: anch’esse, ciascuna a suo modo, completano la bellezza dell’universo e quindi lodano il Signore». Sono i nostri sensi – il nostro sguardo, il nostro udito – che faticano a discernere e capire il linguaggio di bellezza della creazione. Avremmo bisogno dall’autentico sguardo contemplativo, della capacità di vedere le cose “in grande”: quella capacità, propria dello sguardo di Dio, che scruta il cuore e il profondo di ogni essere.
In Benedetto XVI l’amore per la ragione che indaga gli orizzonti ultimi è un tutt’uno con l’amore per le arti
di Giovanni Gazzaneo
Occhi socchiusi e cura contadina in ogni scatto: così il fotografo immortala l’anima del paesaggio
di Giovanni Gazzaneo
Il creato riflette l’armonia logica del suo Creatore. Dalla regolarità delle foglie alla struttura degli atomi, l’intero disegno ha un fine: l’uomo
di Fiorenzo Facchini
Dagli agri romani all’architettura del Novecento, nell’ordinare lo spazio attorno a sé la civiltà occidentale ha sempre ricercato moduli spaziali razionali
di Maria A. Crippa
Nel corso dei secoli italiani e slavi avevano dato vita a una convivenza originale e creativa, che solo i nazionalismi nati altrove hanno potuto offuscare. Ma non sradicare, come insegnano le pagine di Fulvio Tomizza
di Ulderico Bernardi
La scintilla del genio nella pazzia quotidiana: a Ravenna venticinque secoli di illuminazioni e di degenerazioni. Che hanno donato arte sublime
di Beatrice Buscaroli
di Enzo Bianchi
di Anna Maria Cànopi