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di Enzo Bianchi

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«Dio vide che era cosa buona-e-bella». Così nella genesi sono scanditi i giorni della creazione, a sottolineare la dimensione di armonia insita già nel principio del cosmo. sant’agostino ci ricorda come «tutte le creature che ci attorniano hanno un loro posto, un loro ordine: anch’esse, ciascuna a suo modo, completano la bellezza dell’universo e quindi lodano il signore». Sono i nostri sensi – il nostro sguardo, il nostro udito – che faticano a discernere e capire il linguaggio di bellezza della creazione.

Avremmo bisogno dall’autentico sguardo contemplativo, della capacità di vedere le cose “in grande”: quella capacità, propria dello sguardo di Dio, che scruta il cuore e il profondo di ogni essere.quanta bellezza e quanta ricchezza di senso scopriremmo allora anche nelle creature più semplici e mute: dal mondo vegetale a quello minerale è tutta una sinfonia che si leva verso il creatore.

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