La bellezza perduta e il dialogo possibile

di Giovanni Gazzaneo

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Il dialogo tra Dio e l’uomo si declina fin dal suo incipitnell’orizzonte della bellezza. Il padre crea i cieli e la terra e gli esseri viventi, ma solo di adamo ed eva dice: «facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza» (gen 1,26). Un dialogo che prima di essere parola è sguardo. noi siamo il suo riflesso e solo nel suo sguardo possiamo riconoscerci per quel che siamo realmente: non specchio di Dio, ma figli suoi. modellati nel profondo dell’anima nostra dalla domanda di bene, di vero e di bello che trova piena risposta nell’altissimo.

In questo dialogo tra la nostra sete mai appagata e l’infinito che ci sostiene si concentra la sacralità della nostra vita, il nostro essere a sua immagine. ed è un dialogo dove l’orizzonte dello stupore può essere attraversato dalle nuvole del dubbio, dell’angoscia, del tormento senza per questo perdere la sua verità e la sua bellezza… nulla viene negato, tutto è abbracciato: il canto di Davide, il pianto di Giobbe, il crocifisso e il risorto.

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