Deserti metropolitani

di Leonardo Servadio

È un paradosso dell’età contemporanea: mai come oggi tanta popolazione vive in centri urbani, e mai come oggi tante città vengono abbandonate. Rinnovando un fenomeno millenario, da Teotihuacan ad Angkor

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Desolazione di geometrica orditura: un immenso silenzio attraversato da vestigia di epoche tramontate. una maestosità tanto imponente quanto muta, dove le dimensioni ispirano soggezione e gli edifici in pietre squadrate danno il senso di una precisione ossessiva. Nella vastità degli spazi e nella profondità delle prospettive aleggia il mistero. Teotihuacan fu il centro di un potere immenso nei primi secoli dell’era cristiana, quando dominava l’america centrale.

Potrebbe aver avuto una popolazione di oltre duecentomila abitanti e dalla vasta pianura, non lontana da quel che è oggi città del Messico, la sua influenza si estendeva sino all’honduras attuale. Decadde nel vi secolo e la sua civiltà cessò tra il VII e l’VIII, ma la sua arte si ritrova mutuata dai popoli che le succedettero nel dominio della vasta regione, i Maya e gli Aztechi. un incendio ne suggellò la fine: fu invasa, fu soverchiata, schiacciata manu militari? 

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