editoriale 174

di Mario Botta

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Architettura e memoria sono termini che inscindibilmente connotano le condizioni di spazio e quelle di tempo attraverso cui l’architetto è chiamato a operare nell’intento di organizzare lo spazio di vita dell’uomo: il progetto diviene trasformazione sociale e collettiva della natura. ma nel modificarsi continuo degli equilibri ambientali, fra le esigenze del vivere, l’uomo ricerca una propria armonia, qualcosa che implica la sicurezza del tetto che protegge, ma va anche oltre gli aspetti funzionali per entrare nel territorio del simbolo e della metafora: cerca un significato per il suo abitare.

L’architetto è chiamato a far fronte a questo, testimoniando le speranze della contemporaneità nell’intento di riportare il percorso progettuale nell’alveo di una riflessione critica dove incontra anche la memoria, come condizione essenziale per resistere all’appiattimento e alla banalizzazione indotte dalla globalizzazione.

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