Poco prima di mettermi a scrivere queste righe, ho avuto la fortuna di ascoltare alcuni amici poeti leggere un testo in prosa di Camillo Sbarbaro. questo poeta ligure di versi asciutti e dolenti, maestro a montale e a tanti altri, era un autorevole studioso classificatore di licheni. a molti esemplari di questi elementi minimi della natura ha dato anche il nome. E in quel testo, intitolato appunto licheni, dice che dando il nome a quelle cose minuscole – che vivono ovunque resistendo a ghiacci e difficoltà di ogni genere – gli sembrava quasi di aiutarli a esistere.
Come se appunto la discrezione assoluta della loro presenza nel mondo aspettasse lo sguardo e il pronunciare di un uomo per poter accedere pienamente all’esistenza. Sembra invece accadere il contrario di fronte a spettacoli naturali imponenti, estremi, come quelli che trovate nelle foto in queste pagine: una selezione dalle cento straordinarie immagini di “geomorfo. I mille volti di gaia” in mostra al museo Minguzzi di Milano.
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