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Il dossier del mese
La famosa espressione del filosofo Ludwig Wittgenstein, «Di ciò di cui non si può parlare, si deve tacere», contiene certamente un suggestivo richiamo all’onestà intellettuale (e gli scienziati, che ormai parlano di tutto anche loro, non siano troppo precipitosi nel rimandare l’ammonimento ai filosofi e ai teologi). La formula di Wittgenstein, di fatto, vale più che altro come un richiamo morale alla virtù della modestia (come teoria critica, infatti, sarebbe facilmente applicabile anche a tutto quello di cui Wittgenstein ha parlato). Nella realtà, quella formula trascura in ogni caso l’immenso dominio di tutti quei significati dell’esperienza e del pensiero umano in cui sperimentiamo proprio questo: a rigore non potremmo parlarne, ma non possiamo assolutamente tacerne.
di Pierangelo Sequeri
A Ferrara la prima retrospettiva in Italia sul maestro del Siglo de oro, che ai fasti della corte di Madrid preferì i monasteri dell’Andalusia
di Beatrice Buscaroli
Due mostre a Palazzo Reale tracciano un percorso nell’arte statunitense della seconda metà del Novecento
di Elena Pontiggia
Nel cimitero monumentale di Genova capolavori del simbolismo e del liberty
di Alessandro Rivali
Da Ungaretti a Shelley a Goethe: così mari, laghi e nevi eterne hanno plasmato la poesia occidentale
di Roberto Mussapi
Dal Sahara al Gobi, nel silenzio la traccia di quel “qualcosa” che affratella gli uomini
di Andrea Semplici
Parlare del silenzio è un paradosso. Eppure la ricerca interiore avvicina a Dio
di Anna Maria Cànopi
di Anna Maria Cànopi
di Antonia Arslan
di Andrea Milanesi