Pollock Warhol. Milano fa l’americana

di Elena Pontiggia

Due mostre a Palazzo Reale tracciano un percorso nell’arte statunitense della seconda metà del Novecento

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​Due mostre a palazzo reale, aperte quest’autunno una dopo l’altra, invitano a riflettere sull’arte americana del novecento. Si è cominciato con quella dedicata a Jackson Pollock e alla scuola di New York, si continua con una su Andy Warhol e la pop art. iniziamo dalla prima, da quella stagione felice e disperata che ha preso il nome di “New York renaissance”.

È infatti con l’action painting (pittura d’azione, come viene anche chiamata l’opera di Pollock, de kooning e compagni) che l’america firma la sua dichiarazione d’indipendenza dall’arte europea. La pittura di Pollock (1912-1956) guarda ancora alle avanguardie, soprattutto al surrealismo, ma ormai è un’altra cosa. I suoi quadri, improvvisati come il jazz, non sono più dipinti sul cavalletto, ma spruzzando il colore sulla tela posta sul pavimento, un po’ come facevano i pellerossa che decoravano i tessuti stesi sul terreno.

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