Ci sono molte strade che conducono ad Assisi, ma una sola permette di raggiungerla davvero. La conoscono i suoi figli per amore e per scelta, quelli che da Assisi sono venuti e ad assisi sono arrivati. Passa, la strada, attraverso chi la incomincia e la continua, e neppure coloro che, come me, ci sono nati o a lungo vissuti sono sicuri di impararla e ricordarla per sempre, presi dalla vita di ogni giorno, distratti dalle corse che portano lontano dalla verità della piccola e grande «città a dio fedele» che è posta sopra il colle e continua a eleggere anime assetate e affamate di giustizia e di bellezza direttamente al cielo.
La verità di Assisi è che Assisi stessa è cammino, e conosce tutte le direzioni e tutte le sorprese, ogni fatica e ogni allegria. Assisi è itinerario asciutto e quotidiano di gente del proprio tempo eppure e ancor di più è il passo minore ed esaltante di Francesco e di Chiara, e di una moltitudine che nei secoli al povero frate e alla povera dama si è fatta compagna, con il saio e senza il saio, dai più diversi luoghi partendo e ai più diversi luoghi riconsegnandosi e ovunque questa santa e luminosa patria umbra ripetendo persino nei nomi.
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