Non è facile il ritorno da Istanbul. è Bolis, “la città” – come Roma è “l’urbe” – anche per quelli che se ne sono andati da generazioni, e conservano il tragico ricordo di persecuzioni, di ingiustizie sopportate in silenzio e infine di una partenza imposta, pericolosa e improvvisa. I greci di turchia che furono scacciati nel 1955, nell’ultima ondata di nazionalismo, non hanno potuto tornare per tanti anni. Ma quando, recentemente, c’è stata la riapertura delle frontiere, sono iniziati “viaggi della memoria”:
I discendenti delle popolazioni massacrate e scacciate dall’anatolia e dalla città vogliono tornare, rivedere i luoghi delle memorie familiari, ritrovare la patria perduta.
Anastasia era bambina quando fu portata via. i suoi ricordi erano infantili e vaghi. ma quando, tre anni fa, è ritornata nella città per pochi giorni, con un viaggio organizzato, si è sentita a casa – dice – come non le era mai accaduto in tutto il tempo in cui è vissuta, ha lavorato e si è sposata ad Atene. Lo stesso è accaduto alle amiche con cui ha fatto il viaggio.
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