Angelo di nome e di fatto

di Loris F. Capovilla

La santità fu un tratto di Roncalli evidente a tutti, un elemento caratteriale sintetizzato dall’epiteto popolare di “Papa buono” ma fondato sul rapporto quotidiano e profondissimo con la preghiera

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​La canonizzazione di giovanni XXIII fu auspicata già ai tempi del concilio. fra i primi vescovi alzatisi nell’aula conciliare a chiedere che, alla fine del vaticano ii, papa giovanni fosse acclamato santo subito, ci fu un giovane vescovo polacco: bohdan bejze. la proposta rimase sospesa, ma due arcivescovi scesero dai seggi e si andarono a congratulare con bejze. uno era Stefan Wyszyński. 

L’altro Karol Wojtyła: lui e roncalli saranno proclamati santi insieme. ricordo l’allora vicario capitolare di cracovia. lo rivedo come fosse ieri: agile e signorile, amabile e sereno; due occhi cerulei e il sorriso disegnato sulle labbra, da indurci ad applicargli l’elogio riferito a papa roncalli: «due occhi e un sorriso, bontà fatta persona».

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