Caravaggio, il presepio dei poveri

di Antonio Paolucci

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​Gli ultimi anni della vita di michelangelo merisi da caravaggio sono una sceneggiatura drammatica, un susseguirsi di episodi cruenti. prima c’è l’uccisione a roma, in campo marzio, per una rissa nel gioco della palla corda, di Ranuccio Tomassoni (1606). Caravaggio è costretto a scappare perché su di lui pesa la condanna a morte. Ha ucciso un uomo e nulla possono più fare per lui i suoi illustri protettori, i suoi grandi collezionisti (il marchese giustiniani, i colonna, i cardinali del monte e borghese).

Dopo una breve sosta oltre confine, a napoli, troviamo caravaggio espatriato a malta. gode dell’ammirata protezione del gran maestro Alof de Wignacourt, è lusingato dall’idea di diventare cavaliere, di essere cooptato nell’ordine. nell’isola governata da questo aristocratico club internazionale di monaci guerrieri, egli realizzerà le sue opere più grandi come la decollazione del battista, custodita nella concattedrale di la valletta.

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