Roma è forse l’unica città al mondo nella quale tanti secoli di storia possono ancora liberamente dialogare e confrontarsi nel tessuto urbano, pur nelle slabbrature e sottrazioni causate dai tanti incisivi interventi, prima del potere pontificio (dopo il ritorno definitivo da avignone) e poi del nuovo stato unitario.
Nulla comunque rispetto a londra, completamente sconvolta dal grande incendio del 1666 – che distrusse la city all’ottanta per cento – e duramente colpita ancora nella seconda guerra mondiale; o parigi, violentemente rimodellata dal sistema di grandi assi di scorrimento veloce (i boulevard) voluti dal barone haussmann, prefetto della senna (1853-1870) sotto napoleone iii, per “risanare” il centro storico (e consentire il rapido trasferimento delle truppe), che l’hanno trasformata, secondo la definizione di walter benjamin, nella “capitale del xix secolo”.
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