Nel febbraio del 1989, durante una missione in slovenia, mentre sorvolavamo a bassa quota il lago di bled, il pilota si avvicinò pericolosamente al pelo dell’acqua. le ruote toccarono e picchiammo col muso in avanti. L’elica andò in pezzi, l’aereo si ribaltò e la fusoliera cominciò ad affondare nel lago gelido. la mia cintura di sicurezza era bloccata ma l’istinto di conservazione ebbe il sopravvento: riuscii a liberarmi e a uscire dalla cabina. nuotammo attorno all’aereo e risalimmo in superficie, ma la mia macchina fotografica e la mia borsa sono ancora lì, a venti metri di profondità.
Naturalmente, in trent’anni di carriera ho perso più di una macchina fotografica, ma le innumerevoli volte in cui ho sfiorato il peggio e un paio di autentici disastri non sono riusciti a raffreddare la mia passione per la fotografia e per i viaggi, che mi hanno portato in luoghi di sorprendente bellezza, ma anche in posti che vorrei dimenticare.
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