Soffrono i cristiani nei luoghi dei padri

di Fouad Twal

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​«Noi molto umilmente e per brevissimo tempo vi ritorneremo in spirito di devota preghiera, di rinnovamento spirituale, per offrire a cristo la sua chiesa; per richiamare ad essa, una e santa, i fratelli separati; per implorare la divina misericordia in favore della pace, che in questi giorni sembra ancora vacillante e trepidante; per supplicare cristo signore per la salvezza di tutta l’umanità».

Con queste parole, cinquant’anni fa, paolo vi diede l’annuncio del suo viaggio in terra santa, nei luoghi dove cristo nacque, visse, morì e, risorto da morte, salì al cielo. un viaggio breve, come altrettanto celere sarà anche il pellegrinaggio che papa francesco si accinge a compiere dal 24 al 26 maggio. La visita si colloca in una prospettiva di continuità con quelle dei suoi predecessori. ma se da una parte francesco, seguendo i pontefici che l’hanno preceduto, si fa pellegrino di pace, dall’altra trova una terra lacerata ancor più dalla minaccia di possibili nuovi conflitti.

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