Che cos’è il colore? i vocabolari, le enciclopedie, i trattati di cromatologia dicono tutto, tranne l’essenziale. Sbaglieremo, anzi sbagliamo senz’altro, ma parlare di radiazioni elettromagnetiche, di lunghezze d’onda, di colori primari, secondari, complementari, caldi, freddi non ci aiuta a capire che cosa sia davvero il colore. Per questo è meglio chiedere aiuto a qualche poeta. a valéry, per esempio, con le luci metafisiche della sua jeune parque: «la terra è ormai solo una benda di colore / che cola e si nega alla mia fronte bianca di vertigine».
Oppure a rimbaud, che non a caso ha intitolato i suoi versi illuminazioni: «dallo stretto d’indaco ai mari di ossian, sulla sabbia arancio e rosa che il cielo vinoso ha lavato». e più oltre: «tutto si fece ombra e acquario ardente». o, ancora, pensiamo a certi suoi attacchi luminosi: «ho abbracciato l’alba d’estate». ma, più di tutti, ci soccorre dante: «dolce colore d’oriental zaffiro»…
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