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Il dossier del mese
Io guardo: ciò che viene visto, come ben sapevano gli impressionisti, varia di attimo in attimo.
Panta rei, mai due volte quel che vediamo è la stessa cosa, perché il fiume del tempo e della luminosità che avvolge le cose è sempre un altro e un altro ancora. Ma c’è di peggio, o di meglio: anche chi osserva è sempre diverso di momento in momento. Basta rileggere una poesia a distanza di qualche ora per renderci conto del nostro cambiamento. Noi siamo sempre un interlocutore diverso, uno, nessuno, centomila.
Ora, realizzare il perfetto rapporto tra il guardante e il guardato, è come riuscire a far partire verso l’alto due colpi d’arma da fuoco con due armi contemporaneamente, e sperare che le loro rispettive traiettorie si incrocino e che i due proiettili vi giungano nello stesso istante.
A Fabriano una mostra sul ’300 in Italia centrale
di Luigi Marsiglia
Migliaia di anni di storia e di sogni animano la nuova primavera della città dei due continenti
di Franco La Cecla
La città dei Sassi, capitale europea della cultura 2019, è simbolo della possibilità di riscatto e originale luogo di dialogo tra antico e moderno
di Davide Rondoni
A Roma, nella chiesa del Gesù, dove rinascimento e barocco si incontrano, è stata collocata una pala d’altare dell’artista bosniaco
di Giovanni Gazzaneo
A Roma una mostra ripercorre l’opera dell’artista che ha interpretato la pittura come rivale dell’architettura
di Elena Pontiggia
La fiaba, la Bibbia e la Shoah nel percorso dell’artista che ha innalzato un Cristo ebreo sulla croce
di Alessandro Beltrami
Il pittore fantastico e tragico che ha sconvolto la storia dell’arte
di Massimo Lippi
di Franco La Cecla
di Antonia Arslan
di Antonio Paolucci