Istanbul, costantinopoli, bisanzio, non v’è città più evocativa di questa. e come tutte le città vere è difficile abbracciarla con uno sguardo, difficile averne un’idea sintetica. è uno di quei posti che vi sfugge e vi affascina allo stesso tempo. gli occhi fanno fatica di fronte all’incredibile ricchezza di vedute, di scorci, di particolari. vi viene una voglia fisica di conquistarla, di saperla nei suoi dettagli, di riuscire a vivere nei suoi meandri e ad avere dentro di essa dei punti di riferimento.
Per me è diventata negli ultimi tre anni una specie di ossessione. ci arrivavo e mi rendevo conto ogni volta di essere inadeguato. mi piegava la sua complessità, restavo impressionato dalla sua bellezza come dalla sua bruttezza nelle immense periferie, ero incantato dalle pendenze impossibili di beyoğlu come dalla estensione interminabile dei quartieri nell’area asiatica.
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