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Il dossier del mese
In una recente intervista si è affermato, a mio parere con ottime ragioni, che «la dottrina sociale della Chiesa deve a Paolo VI più di quanto si pensi» (Sandro Fontana). Il tema centrale di questa ripresa della “dottrina sociale della Chiesa”, alla quale il Papa dedicò la Populorum progressio (1967) e la Octogesima adveniens (1971), è quello del “legame sociale”. L’argomento, all’epoca oggetto di vaghe retoriche comunitarie (laiche e religiose) è letteralmente “esploso”. Un avanzamento preciso, rispetto alla dottrina del “bene comune”: che ne coglieva esattamente la soglia critica, in un contesto ormai segnato dalla tendenza dell’individualismo etico e del narcisismo di massa. La precisione dell’apparato categoriale impiegato da Paolo VI era indubbiamente in anticipo sul lessico più corrente della predicazione ecclesiastica (per esempio nel cogliere la complessità dell’urbanesimo come focus della trasformazione della comunità- società in collettività-moltitudine).
di Pierangelo Sequeri
Le parole e i gesti di Montini hanno esercitato un’influenza decisiva su Jorge Mario Bergoglio
di Fulvio De Giorgi
Dai palazzi vaticani ai viaggi apostolici, il grande fotografo lombardo ha seguito passo per passo Paolo VI e ne ha mostrato il volto più autentico
di Giovanni Gazzaneo
di Paolo Bolpagni
I viaggi apostolici sono la grande “invenzione” di Paolo VI, un’apertura inaudita e autenticamente rivoluzionaria
di Giorgio Bernardelli
Cardine dell’operato di Paolo VI è accettare la sfida del confronto con il proprio tempo: la ricerca del dialogo nel segno dell’amore per la verità
di Angelo Maffeis
Un ritratto di Montini, cardinale e papa, nei ricordi di Loris Capovilla. Il rapporto con Roncalli, il Concilio, lo sguardo nel futuro, il cuore nella carità
di Loris Capovilla