Pienza, il sogno del papa umanista

di Franco Cardini

Pio II Piccolomini trasformò il suo borgo natale in città ideale, ma non potè rimuoverne il passato

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​Nella toscana meridionale, sorge nella valle del fiume orcia un modesto agglomerato urbano che non conta nemmeno tremila abitanti. fino al quattrocento inoltrato esso portò il nome di corsignano. nel xiii secolo divenne possesso feudale della potente famiglia dei piccolomini. vi ebbe appunto i natali, nel 1405, quell’enea silvio piccolomini che dal 1458 al 1464 sarebbe stato papa con il nome di pio ii: e in suo onore corsignano cambiò il nome in quello di pienza.

 
La cittadina offre al visitatore un volto sereno, lindo ma al tempo stesso sconcertante. una strada abbastanza ampia e dritta lo divide quasi simmetricamente in due parti ed è interrotta da un’ariosa piazza trapezoidale sulla quale si affacciano un grande palazzo gentilizio, un duomo dalla severa facciata in travertino scandita in due piani e tre arcate con elegante campanile poligonale, un edificio con portico e un pozzo-cisterna centrale, importante in quella regione alquanto arida.

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