Anno della Misericordia, nessuno è escluso

di Rino Fisichella

È la parola chiave del pontificato di Francesco, il senso di un Giubileo chiamato a sanare le ferite di ogni uomo

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«Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del padre. è per questo che ho indetto un giubileo straordinario della misericordia come tempo favorevole per la chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti» (mv 3). Con queste parole papa francesco, nella bolla misericordiae vultus, ha annunciato la celebrazione dell’anno santo della misericordia. Il santo padre, infatti, in un momento storico spesso dominato dalla prepotenza, dall’odio e dalla violenza dilagante, ha ritenuto necessario che tutta la chiesa volgesse la sua attenzione verso la misericordia per metterla, in maniera reale, al centro della sua azione. 

Solitamente il giubileo è fissato ogni venticinque anni, oppure in riferimento ad altre scadenze significative, come nel 1933 e nel 1983 per l’anniversario della redenzione. Questa volta, invece, papa francesco non ha voluto legare il giubileo a un anniversario particolare ma, in maniera esclusiva e unica, a una tematica.

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