Pezzo di tela

di Elena Pontiggia

Se l’arte antica ha posto l’accento sul tempo che fugge, quella moderna ha esplorato la dimensione assoluta

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Tante volte l’arte ha rappresentato il concetto di tempo. se si provasse a indagarne l’iconografia, si finirebbe per stilare un censimento di gran parte della storia della pittura. pensiamo, per fare l’esempio più ovvio, alle vanitates, cioè alle nature morte che rappresentano la caducità delle cose di questo mondo, secondo quello che insegna la Bibbia: «Vanitas vanitatum et omnia vanitas» (qo 1,2; 12,8).

Raggiungono la massima fortuna nel seicento e rappresentano il tempo attraverso i simboli della morte (il teschio, la candela spenta, gli strumenti musicali abbandonati e impolverati, i fiori appassiti oppure nel loro effimero rigoglio, la frutta bacata) e attraverso gli strumenti di misurazione del tempo stesso, come l’orologio o la clessidra.

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