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Il dossier del mese
Pranzare o cenare insieme non è la stessa cosa che mangiare contemporaneamente. Se questa differenza sbiadisce, la convivialità è persa. E guardate che non c’è altro posto in cui può andare. Sarà persa, e basta. Ma c’è un’altra soglia a rischio. È quella in cui il piacere del cibo e l’apprezzamento della sua preparazione, che ci arrivano come un dono aggiunto della sua condivisione, si armonizzano con il piacere della convivialità che autorizza, anche fra estranei, a commentare la vita in termini reciprocamente ospitali, confidenziali, gentili.
Attorno a Milano si dispone una rete di fondazioni monastiche in cui nel Medioevo la pratica dell’“ora et labora” ha modellato il paesaggio palmo a palmo
di Alessandro Beltrami
Dal Due al Quattrocento la città è stata una delle capitali del gotico internazionale. Una mostra ne raccoglie lo sfarzo
di Elena Pontiggia
Dal greco Omero a Derek Walcott, i poeti hanno esaltato il senso di profonda condivisione insito nel cibo
di Roberto Mussapi
Il boom economico ha placato la fame atavica e rivoluzionato le abitudini alimentari
di Ulderico Bernardi
La dimensione culturale del cibo è stata una lenta presa di coscienza, non priva di incontri choccanti
di Franco Cardini
Puro e impuro sono interpretazioni proiettate dall’uomo sul cibo e quindi sulle persone. Separazioni che Gesù, amante della tavola, cancella per sempre
di Enzo Bianchi