La scena dell’odissea con cui si apre questa piccola antologia esprime pienamente, potentemente il senso del cibo a livello archetipico, il suo inscindibile legame con la vita dell’uomo. nutrimento, necessità primaria, innanzitutto. ma anche simbolo di comunione: il simposio di platone, cristo che siede a tavola con i discepoli e spezza il pane da condividere, la felicità leggera, giovanile, con cui moltiplica il pane e i pesci alla festa nuziale.
Il cibo è nutrimento non solo del corpo. per questo chi ne abusa ne perde il significato, e dante lo confina senza esitazione nell’inferno. non fraintendiamo: alighieri segue la logica (anche teologica) del poema, il che non significa che il goloso sia un peccatore infernale. Ma certo è un uomo che ha perso una percezione equilibrata della realtà, come il suo opposto, l’anoressico. L’amore per il cibo è amore per la vita: l’anoressia inizia con un rifiuto di una cosa, che adombra, e purtroppo spesso poi manifesta, un rifiuto più generale, se non assoluto. Una malattia che esige non solo cure, ma profonda affettività verso la vittima che si allontana, per cause misteriose, dalla vita.
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