Fabriano e il drago (buono) d’Anatolia

di Antonia Arslan

Immagine articolo
Lente zoom immagine

Fra le città delle marche, una regione fra le più appassionanti d’Italia, Fabriano è particolarmente conosciuta per la sua antica arte della carta. scrivere o disegnare su carta fabriano ha sempre avuto un carattere di distinzione e di eleganza. «non si fanno brutte copie sulla mia carta fabriano!» mi disse una volta mia madre, col suo solito modo impetuoso, strappandomi dalle mani il bel foglio pesante coi margini sfilati su cui stavo scarabocchiando un compito, riempiendo i margini di disegnini. 

Poi mi spiegò il perché, e mi fece tastare con le dita lo spessore e la qualità della carta.
Non me ne sono mai dimenticata. e due mesi fa proprio nella nobile Fabriano sono andata a un festival molto speciale, festoso e pieno di stimoli e di condivisa allegria. ho dormito nella foresteria di un monastero, in una stanza alta e squadrata, circondata da piccoli memento di una fede vissuta e amata con trasporto; ho camminato per strade severe, fiancheggiate da palazzi grandi, con rare finestre; ho ascoltato amabili concerti in un giardino di alberi ombrosi, dove tutti sorridevano con amicizia; ho parlato in una chiesa raccolta dove fiorivano dappertutto i miei girasoli, calda di pensieri e di emozioni; ho cenato in un posto squisito, assaggiando un miele celestiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere

La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale

Abbonati alla rivista

Sei già registrato? Accedi

Immagine articolo

Mondo CEI