Avvolti nel rotolo dell’Exultet tutti i profumi del Levante

di Antonia Arslan

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Sono di ritorno da un viaggio nell’apulia felix, e ne sono felice – ma anche malinconica, è durato troppo poco. questa terra allungata, quasi coricata lungo il suo mare, quell’Adriatico non più selvaggio, come pensava d’Annunzio, ma sempre verde-bronzeo, che si avvicina alla sua fine e all’immersione nel mediterraneo, fra mari di ulivi e distese di terre leggiadramente ondulate, castelli e teatrali scenari barocchi, da sempre mi è entrata nel cuore.

Ma quest’anno ho visto cose e paesi nuovi, ho incontrato persone nuove, vivaci e fantasticanti eppure concrete, piene di curiosità, di passioni, di forza. Alcuni vecchi amici, come Giorgio ed édouard l’armeno-francese, e molti nuovi, come la bella signora dai capelli bianchi di tricase, suadente raccoglitrice delle mie storie; e poi nello il professore, col quale ho chiacchierato in gran confidenza durante una cena di frittini e parmigiana; e il terzetto del mese della memoria, gilda, annamaria e marina, avveduti e affettuosi angeli custodi.

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