«Laudato sii o mio signore per questo santo monno, che ce ponno campà tutti… Pure quelli che non ponno». mentre Totò in saio francescano recita a Ninetto Davoli il suo cantico ironico e popolare, sullo sfondo di una campagna assolata si stagliano una torre e il corpo di una basilica. Sono quelli di san pietro a tuscania. L’atmosfera senza tempo della tuscia, terra magica e arcana che affonda le radici tra le genti etrusche, dovette essere determinante per pier paolo pasolini nella scelta di girarvi le scene cruciali di uccellacci e uccellini (1966).
Non fu l’unico regista a restare colpito dalla nobiltà rurale di tuscania.
La chiesa di san pietro è stata un set straordinario per molti capolavori, da monicelli che vi girò scene dell’armata brancaleone a orson welles che nelle ombre della cripta ambientò il suo othello; Zeffirelli la scelse per Romeo e Giulietta, Liliana Cavani vi portò Mickey Rourke per il suo secondo Francesco, fino ad Andrej Tarkovskij che vi girò alcune scene di nostalghia.
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