Un arcipelago di città e di fedi

di Stefano Vecchia

È boom turistico per il Paese del Sol Levante, che lo scorso anno per la prima volta ha raggiunto i dieci milioni di visitatori dall’estero.

Immagine articolo
Lente zoom immagine

Vivendo in un contesto naturale caratterizzato da isole, vulcani, pianure assai limitate, estremi climatici, costretti ad affrontare frequentemente fenomeni naturali distruttivi come terremoti, maremoti, tifoni ed eruzioni, i giapponesi hanno sviluppato una loro particolare visione soprannaturale, che non parte da elementi astratti ma coinvolge gli aspetti essenziali della natura dell’arcipelago, dei suoi fenomeni, ordinari e straordinari, e vi trova una collocazione per l’uomo. Un uomo che a sua volta da tempi ancestrali è custode di queste caratteristiche e di questa unicità.

Non una ideologia ufficiale o una fede prescritta né libri sacri sigillano questa visione, quanto piuttosto una serie di miti e di tradizioni – perlopiù orali per molti secoli e solo in parte codificati in epoca più tarda – che hanno accompagnato l’avanzata delle prime tribù yamato, antenate degli attuali giapponesi, dalle sedi originarie verso il limite orientale dell’arcipelago. un processo di conquista che doveva concludersi solo nel xix secolo, a cui si associò un graduale processo di presa di coscienza dei giapponesi della propria unità e unicità nazionale ed etnica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbonati a Luoghi dell’Infinito per continuare a leggere

La rivista è disponibile in formato cartaceo e digitale

Abbonati alla rivista

Sei già registrato? Accedi

Immagine articolo

Mondo CEI