La “foresta della memoria”, chiamata in svedese skogskyrkogården, realizzata a Stoccolma da Erik Gunnar Asplund e Sigurd Lewerentz a partire dal 1915, è un luogo in cui si compie un perfetto equilibrio tra l’intervento umano e l’ambiente naturale. E' un caso esemplare, tanto rilevante per affrontare l’argomento “costruire con la natura”, quanto raro, perché in questa proposizione il secondo termine troppo facilmente è inteso come puramente strumentale e la natura è ridotta a mera fornitrice di materia “costruttiva”, destinata alla manipolazione secondo la logica che vede l’essere umano come padrone assoluto, dominatore che decide senza limiti e dettando le regole di ogni aspetto dell’opera.
Nel cercare di individuare strategie di intervento fondate su un saggio equilibrio, risulta rilevante osservare il modo in cui a stoccolma l’amministrazione pubblica già all’inizio del secolo scorso ebbe la capacità di concepire la grande opera che è maturata nel corso dei decenni successivi. è un cimitero, ma è anche un parco pubblico di straordinaria bellezza: qualcosa che sembra lontano dalla nostra cultura mediterranea e nacque da un vasto confronto culturale che coinvolse, insieme ai tecnici, anche tanti uomini di pensiero. quando si decise di costruirlo, nel 1914, fu indetto un concorso.
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