Aveva ventotto anni émile zola, otto meno di édouard manet, quando quest’ultimo, nel 1868, dipinse e firmò il ritratto dello scrittore, oggi custodito a parigi, al musée d’Orsay. E' un ritratto insieme esistenziale e programmatico, quasi un manifesto degli interessi intellettuali e artistici di Zola, critico militante, strenuo entusiasta ammiratore della pittura del suo amico Manet.
Partecipe delle battaglie d’avanguardia di quegli anni, scrivendo a proposito del salon del 1865 dal quale Manet era stato escluso, Zola, giovanissimo critico, affermava, con smagliante sicurezza: «il posto di monsieur manet è al louvre, per lui come per Courbet, come per gli artisti dotati di un temperamento forte e implacabile». Non si poteva dire meglio e l’ammirazione per manet è bene evidente nel dipinto di cui qui si parla.
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