Il volto selvaggio delle città

di Leonardo Servadio

I centri urbani stanno diventando l’habitat per una fauna proveniente dagli spazi aperti. Quali sono le conseguenze?

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Volpi e cinghiali, scimmie e pappagalli: ormai in città la fauna selvatica è variegata e in forte crescita. perché è calda (2-3 gradi più che la campagna), piena di accoglienti anfratti, spesso dotata di tranquilli parchi. Abbonda di spazzatura, dove non manca il cibo per chi non va troppo per il sottile. E le sue luci notturne attirano schiere di insetti che fan gola agli uccelli. Anche quello della nuova fauna urbana è un fenomeno collegato alla globalizzazione. non solo perché ovunque le città si estendono e assorbono porzioni sempre più vaste del territorio prima occupato dalla campagna, ma anche perché l’infittirsi di viaggi e commerci facilita l’arrivo di specie estranee.

Così in città oggi troviamo «animali opportunisti, come la nostra volpe – spiega giorgio bardelli, biologo del museo di scienze naturali di milano – capaci di adattarsi a vivere un po’ ovunque. ma anche i cosiddetti “alieni”, come lo scoiattolo grigio che, diffuso nel nord america, ora, più forte e aggressivo, qui in italia sta prevalendo sul nostro scoiattolo rosso. è un problema grave, che si presenta con molte specie, non solo di uccelli e mammiferi, ma anche di insetti. Come nel caso della zanzara tigre, ormai insediatasi stabilmente in Europa».

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