C’era una volta il Norfolk. E c’è ancora

di Silvia Guzzetti

Il paesaggio della regione inglese è intriso di spiritualità: anglicani e cattolici vivono insieme le sfide del presente

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Natura, chiese e una spiritualità antichissima. una combinazione che rende il norfolk una regione di villeggiatura molto amata – sul mare del nord a due ore di auto da londra – e al tempo stesso un luogo dove “si respira” la fede. 
«Si dice che nel norfolk esista la più alta concentrazione di chiesette medievali del mondo, una ogni tredici chilometri, la massima distanza che un pastore riusciva a percorrere col suo gregge prima di essere costretto dalla stanchezza a fermarsi», spiega suor teresa keswick, priora del convento carmelitano cattolico di quidenham, fondato nel 1948 a una trentina di chilometri a sud di norwich, capitale che si trova quasi al centro di questa contea orientale dell’inghilterra affacciata sul mare del nord.

Luogo d’arte e di musica, il monastero ospita suor wendy beckett, famosa eremita e storica dell’arte, ora ottantasettenne. il convento ha una storia antichissima, che risale al dodicesimo secolo, quando terreno e palazzo appartenevano alla famiglia de ponte; di quel periodo rimane l’orto con la meridiana. nel periodo della riforma, la proprietà apparteneva alla famiglia bedingfeld, che però, rimasta fedele al cattolicesimo, non riuscì a sopportare le pesanti tasse imposte da Elisabetta I, e nel XVI secolo dovette venderla al protestante john holland. Le suore acquistarono la costruzione e la adattarono a monastero nel 1948.

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