Duemila anni di pellegrinaggi

di Franco Cardini

A partire da quello gerosolomitano e romano, hanno riscritto geografie e dato forma alla storia

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I pellegrinaggi hanno un importante ruolo nel mondo cristiano: sono espressioni di religiosità popolare e al tempo stesso testimonianze di fede nei segni che attestano l’impronta divina sulla storia umana. il pellegrinaggio cristiano ha d’altronde un corrispetivo nella aliah ebraica (l’“ascesa a gerusalemme”) e nello haj musulmano (la visita al santuario della “santa ka’ba”). Al di fuori del mondo abramitico, esistono pratiche di visita a santuari e a luoghi ritenuti sacri che hanno almeno formalmente molti punti di contatto e di somiglianza rispetto al pellegrinaggio cristiano. 

Noi però in questa sede ci limiteremo all’esame di quest’ultimo, sia pure con occasionali riferimenti agli altri.
Non sempre è storicamente determinabile l’origine di un pellegrinaggio: se sappiamo come e perché si è radicata la fama di lourdes o di fatima, nulla di preciso possiamo dire di delfi nell’antico culto ellenico o del “picco d’adamo” (venerato da cristiani, musulmani, buddhisti e induisti) in sri lanka. Dal punto di vista topografico o geografico, certi luoghi di pellegrinaggio divengono tali nella misura in cui esistono “luoghi deputati” che debbono alla loro natura un ruolo sacrale all’interno di un determinato sistema: così i boschi, le caverne, le sorgenti, i laghi, i fiumi.

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