Una mostra per l’Europa

di Paolo Giulierini

La grande esposizione di Napoli, attraverso trecento opere, racconta una storia che parla a tutto il continente

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​Prima mostra sui longobardi realizzata nel centro e sud italia e prima testimonianza di questo popolo a varcare i confini della russia: già questi due aspetti sono emblematici della forza e della novità di “longobardi. un popolo che cambia la storia”, esposizione nata dalla collaborazione internazionale tra i musei civici di pavia – capitale longobarda che ha ospitato la mostra fino al dicembre scorso –, il mann-museo archeologico nazionale di napoli, e l’ermitage di san pietroburgo, che sarà la terza sede dell’esposizione.


Un evento che è punto di arrivo di almeno quindici anni di nuove indagini archeologiche, epigrafiche e storico-politiche su siti e necropoli altomedievali e che rilegge in una dimensione finalmente nazionale, alla luce dell’espansione dei ducati longobardi, la storia di un popolo da sempre al centro delle discussioni storiografiche per quella mancata unificazione dell’italia che ha segnato le vicende successive della penisola. E al contempo un’esposizione che punta a capire incroci culturali e connessioni tra sud e nord europa in un periodo cruciale della storia italiana ed europea.

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