La matematica del divino

di Franco Cardini

Uno, tre, quattro, sette, otto: ebraismo e cristianesimo hanno costruito su queste cifre architetture teologiche e reali

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​​L’enumerare, il contare, il mettere in ordine e codificare tale ordine sono tra le attività più antiche e meglio documentate di tutta la storia del genere umano. Il sistema di segni che traduce in linguaggio simbolico l’ordine numerico e la relativa sequenza figura, si può dire in tutte le culture, alla base del rapporto fra conoscenza qualitativa e ordinamento quantitativo del mondo. ovvio quindi che si sia sviluppata nei millenni, in forme diverse, una “scienza del numero” che troviamo documentata dalla bibbia e dai testi egizi e sumero-accadici in poi, così come nell’antica scienza indiana di età vedica e in quella cinese. 

Nel mondo ebraico, non meno che in quello greco-romano, i numeri che hanno maggior importanza simbolica sono l’1, il 3, il 4, il 7: tutti variamente collegati a concetti fondamentali come quelli di divinità, di ordine cosmico, di natura, nonché al numero delle stelle, delle costellazioni, dei pianeti. 

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